“Io sono quell’altro che ha attraversato un paese su una passerella sospesa tra due sogni”
Ben Jellon
Negli elenchi delle classi appaiono sempre più spesso nomi come Amina, Miroslav, Hanaue, Miodrag, Naima, e ci si accorge che il mondo entra a scuola con frequenza ormai regolare.
Ma come disegnare i tratti di un territorio i cui confini sono sempre più allargati? E quali rapporti e scambi regolano le relazioni tra ragazzi di origine diverse’
Ragionare sull’idea di confine e limite oltre che interessante diventa alquanto inevitabile. Le relazioni comunicative nella vita sociale pongono continuamente problemi di confine o di sconfinamento.
Il nostro spettacolo tenta di esplorare proprio questo ambito per vedere quali orizzonti il Teatro può aprire in questo senso, un Teatro inteso come luogo di confluenza, di linguaggi universali, di luoghi della mente e del cuore, che sono di tutti.
Lo spazio oggi si annulla con un clic, vicino e lontano sono categorie meno distinte di un tempo. Il confine può diventare il luogo dove ci si incontra e si parla, ma anche dove ci si scontra e dove qualcuno viene escluso o “fermato”.
SCONFINATAMENTE è un contenitore di storie giovani migranti, di acerbi nativi, di lingue differenti che si riconoscono in un unico linguaggio.
Storie che invitano il giovane spettatore a ridisegnare un nuovo spazio dove incontrare ed incontrarsi.